mercoledì 7 luglio 2010

Labbra di fiele

Labbra di fiele,
le sue,
la morte sola le osa baciare,
soltanto la notte le osa guardare.
Occhi di vetro,
mani di ghiaccio,
sono morta, grida,
ma non ha bocca,
né lingua per convincerti a restare.

Non ha braccia,
per sfiorarti,
nè gambe per venirti a cercare,
e il suo grido è sordo, e confuso,
e come il fiele è amaro.
Sono morta grida,
perché neanche la morte e la notte,
mi vogliono toccare.

E mentre grida,
e non ha bocca e non ha mani,
si morde e si graffia
e sono morta grida,
ma il suo urlo è senza senso o scopo
e nessuna la ode,
e nessuno la vuole udire.

Occhi di vetro,
i suoi,
di vetro opaco,
cercano un corvo
dalle sponde di Plutone
in visita recato.
Sono morta, gli gridano,
prima di frantumarsi al suolo,
ma sono ciechi,
e il corvo lo è con loro.